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Protesi dell’anca, operati e subito a casa

“Estratto dal Quotidiano Leggo”

Protesi dell’anca, operati e subito a casa

Con la chirurgia miniinvasiva annullata la degenza post-intervento

ROMA – La protesi totale d’anca è uno degli interventi più eseguiti e di maggior successo in chirurgia ortopedica. Nel corso degli anni si è assistito ad un’evoluzione degli impianti protesici per quanto riguarda design e biomateriali, ma ciò che differenzia maggiormente i risultati funzionali e che raccoglie grande interesse scientifico è la differente tecnica chirurgica utilizzata per l’impianto della protesi.

Recentemente, in risposta alla sempre crescente domanda dei pazienti, la ricerca ortopedica ha dimostrato particolare interesse verso la chirurgia miniinvasiva, che attraverso lo sviluppo di incisioni di piccole dimensioni, la conservazione del patrimonio osseo e la riduzione del danno chirurgico sui tessuti molli periarticolari (muscoli, vasi e nervi) consente di ottenere una netta diminuzione delle perdite ematiche, del dolore postoperatorio, del tempo medio di ricovero ed un più rapido e agevole recupero funzionale.

Il dott. Roberto Lanzone e il dott. Andrea Patacconi, specialisti ortopedici, grazie a una pluriennale e proficua collaborazione col dott. Etienne Perronne di Clermont Ferrand (FRA), propongono ai loro pazienti una tecnica miniinvasiva, che permette di impiantare una protesi d’anca attraverso un’incisione cutanea di 5-7 cm, senza danno al tessuto muscolare e determinando una perdita ematica trascurabile, spiega il dott. Lannone (info www.newhip.it).

I risultati in termini di riduzione del dolore e funzionalità dell’arto operato nel postoperatorio sono eclatanti – aggiunge il dott. Pattacconi – I pazienti vengono fatti camminare con carico totale dopo poche ore dall’intervento, la riabilitazione è agevole ed il periodo di ospedalizzazione è ridotto a pochi giorni.

In questa tecnica i pazienti trovano una risposta alle loro necessità e alle loro attese. Se infatti teniamo l’obiettivo dell’intervento era togliere il dolore oggi le condizioni sociali, ambientali e relazionali fanno sì che il paziente tenda ad essere sempre più, autonomo e precocemente reintegrato nel mondo del lavoro, grazie proprio alla via anteriore miniinvasiva. (A. Cap.)